Anomia è un termine generalmente usato per descrivere uno stato di disordine sociale o confusione morale.
La definizione della parola anomia secondo Emile Durkheim
Il sociologo francese Emile Durkheim ha dato una definizione particolarmente famosa della parola anomia. Secondo Durkheim l’anomia è uno stato di disorganizzazione sociale in cui le normali regole di comportamento vengono perse o confuse. Questo stato può essere causato da un periodo di rapido cambiamento sociale o da una crisi economica.
Durkheim ha sviluppato la sua teoria dell'anomia da uno studio sulla criminalità in Francia. Ha scoperto che i tassi di criminalità aumentavano drammaticamente durante periodi di rapidi cambiamenti sociali, come la Rivoluzione francese. Notò anche che i criminali si distinguevano spesso per la mancanza di legame con la società e le sue norme. Da questa osservazione Durkheim sviluppò la sua teoria secondo la quale l'anomia è un'importante causa di criminalità.
Secondo Durkheim l’anomia può avere effetti negativi significativi sulla società. Può portare a una perdita del senso di comunità e di solidarietà sociale, che a sua volta può portare a un aumento della criminalità e dell’instabilità sociale.
La teoria dell'anomia di Durkheim ha avuto un impatto significativo sulla sociologia e continua ad essere discussa e sviluppata dai sociologi contemporanei.
L'anomia secondo la sociologia classica
L’anomia, secondo la sociologia classica, si riferisce alla mancanza di regole e norme sociali in una società. Questa mancanza di regole può portare a comportamenti anomali e conflitti sociali. La sociologia classica è stata influenzata dal lavoro di Émile Durkheim, che ha definito l’anomia come il risultato di uno squilibrio tra le forze della coesione sociale e le forze della disintegrazione sociale. Secondo Durkheim una società in forte anomia è una società in crisi.
La sociologia classica definisce l’anomia come la mancanza di regole o norme sociali. Ciò si manifestava nel fatto che gli individui non si sentivano più vincolati da valori comuni ed erano meno propensi a rispettare le regole della società. Allora la società era vista come in crisi.
Questa definizione è stata criticata dai sociologi moderni, perché implica che l'anomia sia un fenomeno esclusivamente negativo. Tuttavia, gli individui possono anche sentirsi liberati dal fatto di non essere più soggetti a regole e norme sociali restrittive. Possono quindi esplorare nuovi orizzonti e sviluppare nuove forme di vita.
L’anomia può quindi essere vista come un duplice processo: da un lato può causare una crisi sociale, ma dall’altro può essere fonte di libertà e creatività.
Per Emile Durkheim l’anomia è definita come la mancanza di regole e norme sociali. La sociologia classica definisce l’anomia come uno stato di disorganizzazione sociale.